La guida sui Lidi Ferraresi per scoprire storia, attrazioni, consigli e curiosità che pochi conoscono
Venticinque chilometri di ampi arenili tra le foci del fiume Reno e il Po di Volano, fra la provincia di Rovigo a nord e quella di Ravenna a sud: i Lidi Ferraresi, più propriamente detti Lidi di Comacchio, sono sette località balneari della riviera adriatica, situati nel territorio del comune di Comacchio, in provincia di Ferrara, e immersi nel Parco Regionale del Delta del Po.
I 7 lidi (da nord a sud)
Lido di Volano ? Il più a nord dei sette lidi, quasi a confine con il Veneto. Molto interessante dal punto di vista naturalistico, essendo il più vicino al Delta del Po. Possiede una vasta pineta, che si estende su una superficie di 169 ettari ed è parte della Riserva naturale statale del Po di Volano. É il più recente dei sette.
Lido delle Nazioni – Deve il suo nome alla scelta della cittadina di intitolare le vie e piazze del centro a nazioni e continenti del mondo. Ha molto da offrire a giovani e amanti dello sport.
Lido di Pomposa – Sviluppatosi soprattutto a partire dal boom degli anni Cinquanta, località tranquilla e attrezzata ideale per le famiglie.
Porto Garibaldi – Il più antico dei sette lidi, un tempo chiamato Magnavacca, cambiò poi nome quando si decise di intitolarlo all’Eroe dei Due Mondi, che da qui era salpato nel 1849. È un importante porto di pesca, nonché porto turistico.
Lido Estensi ? È il più grande dei sette Lidi e porta il nome della famiglia che a lungo governò Ferrara. È il lido dello shopping e del divertimento.
Lido di Spina – Ultima località della costa emiliana, dotata di porto fluviale, vanta una delle spiagge più lunghe della Riviera e il riconoscimento della Bandiera Blu. Località elegante e residenziale.
Storia e curiosità: dalle saline allo SlowFood
Le origini di Comacchio sembrano essere antichissime, risalenti all’epoca etrusca, come testimonia la vicina Spina, città appunto di accertata fondazione etrusca.
La storia della città ruota attorno alle attività della pesca e del commercio del sale. Furono queste attività, infatti, a creare forti tensioni nelle relazioni con le comunità vicine, in primis con la Repubblica di Venezia. Ambita da molti, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Comacchio entrò a far parte dell’Esarcato d’Italia. In epoca longobarda il territorio fu donato ai monaci di San Colombano, che svilupparono attività agricole, di allevamento e lo sfruttamento delle saline. Lo sviluppo del commercio del sale in tutto il nord Italia, garantito dal possesso di una delle più forti flotte dell’Adriatico, pose Comacchio in diretta competizione con i Veneziani, che per questo motivo invasero e distrussero più volte la città. Dopo secoli di dominio estense, dal 1299 al 1598, Comacchio tornò sotto il controllo dello Stato Pontificio, di cui fece parte fino all’unità d’Italia. Comacchio figura tra le città decorate con Medaglia al Valore militare per l’impegno partigiano nella guerra di liberazione.
Le opere di bonifica, che si susseguirono nel corso dei secoli, hanno permesso di strappare all’acqua terre per lo sviluppo di un’economia che non fosse più basata solo sulla pesca, ma anche su agricoltura e turismo balneare, quest’ultimo proprio nell’area dei Sette Lidi.
Dagli anni ‘80 Comacchio ha cominciato ad essere meta anche di turismo naturalistico, grazie alle attrattive del Parco del Delta del Po.
Oggi le principali attività sono connesse al turismo, soprattutto quello estivo nei sette lidi, alla pesca commerciale e alla vallicoltura.
Molto importante è anche l’attività legata all’anguilla marinata: l’anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio è infatti presidio SlowFood.